Art. 32 – Codice di Procedura Civile

(R.D. 28 ottobre 1940, n. 1443 - Aggiornato alla legge 26 novembre 2021, n. 206)

Cause di garanzia

Articolo 32 - codice di procedura civile

La domanda di garanzia può essere proposta al giudice competente per la causa principale affinché sia decisa nello stesso processo. Qualora essa ecceda la competenza per valore del giudice adito, questi rimette entrambe le cause al giudice superiore assegnando alle parti un termine perentorio per la riassunzione.

Articolo 32 - Codice di Procedura Civile

La domanda di garanzia può essere proposta al giudice competente per la causa principale affinché sia decisa nello stesso processo. Qualora essa ecceda la competenza per valore del giudice adito, questi rimette entrambe le cause al giudice superiore assegnando alle parti un termine perentorio per la riassunzione.

Massime

Nella ipotesi di pendenza, presso un tribunale, di una causa relativa al pagamento del corrispettivo per prestazione contrattuale (nella specie, per servizio di custodia e trasporto valori), in cui sia proposta domanda riconvenzionale per il risarcimento dei danni cagionati all’altro contraente e alla sua clientela (in ragione della criminosa sottrazione dei valori), con relativa chiamata in garanzia dell’assicuratore della responsabilità civile, e, contemporaneamente, presso altro tribunale, di un giudizio tra la medesima parte convenuta in riconvenzionale e l’assicuratore, per l’accertamento della validità ed operatività della polizza, è erronea la declaratoria di litispendenza e di cancellazione della causa di garanzia radicata dinanzi al primo ufficio. Infatti, l’oggetto del giudizio pendente presso il secondo ufficio riguarda la validità della garanzia assicurativa non solo per i danni lamentati dall’attore in riconvenzionale nel primo giudizio, ma anche per quelli subiti dalle vittime dell’azione delittuosa, sicché manca l’identità tra i due giudizi, non coincidenti sotto il profilo oggettivo e soggettivo, e la fattispecie va sussunta nell’alveo della continenza di cause, con conseguente inapplicabilità della “vis actractiva” della competenza del giudice del primo processo, ex art. 32 c.p.c., quanto alla domanda di garanzia.  Cass. civ. sez. VI, 30 settembre 2016, n. 19368

In tema di competenza per territorio, con riferimento alla proposizione dell’azione di garanzia, poiché si ha garanzia propria quando la causa principale e quella accessoria abbiano lo stesso titolo, ovvero quando ricorra una connessione oggettiva tra i titoli delle due domande, e si configura invece la garanzia cosiddetta impropria quando il convenuto tenda a riversare su di un terzo le conseguenze del proprio inadempimento in base ad un titolo diverso da quello dedotto con la domanda principale, ovvero in base ad un titolo connesso al rapporto principale solo in via occasionale o di fatto, gli ordinari criteri di competenza territoriale, quali stabiliti dalla legge o contrattualmente indicati dalle parti, non rimangono derogati dalla chiamata in causa del soggetto da cui il chiamante pretenda di essere garantito a titolo diverso (garanzia impropria) da quello dedotto in giudizio. Cass. civ. sez. L 16 aprile 2014, n. 8898

Con riferimento alla posizione dell’assicuratore della responsabilità civile (fuori dell’ambito dell’assicurazione obbligatoria), quale è configurata dall’art. 1917 c.c., ricorre una ipotesi di garanzia propria, atteso che il nesso tra la domanda principale del danneggiato e la domanda di garanzia dell’assicurato verso l’assicuratore è riconosciuto sia dalla previsione espressa della possibilità di chiamare in causa l’assicuratore sia dallo stesso regime dei rapporti tra i tre soggetti contenuto nell’art. 1917, secondo comma, c.c.. Infatti, nelle ipotesi in cui sia unico il fatto generatore della responsabilità come prospettata tanto con l’azione principale che con la domanda di garanzia, anche se le ipotizzate responsabilità traggono origine da rapporti o situazioni giuridiche diverse, si versa in un caso di garanzia propria che ricorre solo ove il collegamento tra la posizione sostanziale vantata dall’attore e quella del terzo chiamato in garanzia sia previsto dalla legge disciplinatrice del rapporto. Cass. civ. sez., III, 30 novembre 2011, n. 25581

In tema di infortuni sul lavoro, va qualificata come domanda di garanzia propria quella proposta dal datore di lavoro, convenuto in sede di regresso dall’INAIL, per essere garantito dal proprio assicuratore o dall’impresa committente i lavori, non ricorrendo fra i titoli delle domande un rapporto puramente occasionale, ma essendo anzi unico il fatto generatore della responsabilità, sia verso l’assicuratore, in ragione del suo obbligo di garanzia per l’infortunio, sia verso il committente, in relazione alla causazione dell’infortunio per effetto della prospettata concorrente violazione da parte di questo dell’obbligo di prevenzione e sicurezza. Ne consegue che il giudice della causa principale, in funzione di giudice del lavoro, è competente a conoscere anche le anzidette cause connesse per garanzia. (Nella specie, in applicazione di tale principio, la S.C. ha confermato la sentenza impugnata che, nel giudizio relativo al regresso intentato dall’INAIL, aveva qualificato come garanzia propria la domanda proposta dal datore di lavoro nei confronti della propria compagnia di assicurazione nonché del committente dei lavori appaltati, in relazione ai quali si era verificato l’infortunio del lavoratore). Cass. civ. sez. lav., 15 maggio 2009, n. 11362

In tema di competenza ed ai fini della trattazione unitaria delle cause ai sensi dell’art. 32 c.p.c. con conseguente superamento degli ordinari criteri di competenza territoriale altrimenti operanti per la causa di garanzia, la sussistenza di due diversi titoli dedotti a fondamento, rispettivamente, della domanda principale e di quella di garanzia non è di per sé rilevante, posto che la garanzia propria ricorre non solo quando la causa principale e quella accessoria abbiano in comune lo stesso titolo, ma anche quando si verifichi una connessione oggettiva tra i titoli delle due domande, oppure quando sia unico il fatto generatore della responsabilità prospettata con l’azione principale e con quella di regresso. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza impugnata, che aveva individuato in un vizio del sistema di frenatura di un’autovettura l’unico fatto generatore di responsabilità dedotta a fondamento sia della domanda proposta nei confronti della società concessionaria, sia di quella di garanzia formulata da quest’ultima nei confronti della società costruttrice, con conseguente trattazione unitaria delle due cause ed inapplicabilità della deroga convenzionale alla competenza territoriale prevista nel contratto di concessione).  Cass. civ. sez. II, 12 luglio 2004, n. 12899

L’istituto della garanzia propria (che trova il suo fondamento in un obbligo, legale o contrattuale, di rilievo dall’azione proposta contro il garantito, come nel caso di coobbligati solidali) ricorre non solo quando la causa principale e quella accessoria abbiano in comune lo stesso titolo, ma anche qualora ricorra una oggettiva connessione tra i titoli delle due domande, ovvero quando, ancora, unico sia il fatto generatore della responsabilità sì come prospettata tanto con l’azione principale che con quella di regresso. Ne consegue che, ai sensi del disposto del terzo comma dell’art. 40 c.p.c., nuovo testo, tanto la causa principale promossa nei confronti dell’Inail, quanto quella accessoria contestualmente proposta contro altri convenuti, devono essere trattate con il rito speciale del lavoro, rientrando indiscutibilmente nella competenza di questo giudice (che non potrà, pertanto, dichiararsi incompetente in parte qua) la causa principale, ed a nulla rilevando la eventuale pendenza, dinanzi ad altro giudice (nella specie, il tribunale) di altra azione di risarcimento proposta nei confronti dei medesimi soggetti (ad esclusione dell’Inail) convenuti nel giudizio de quo.  Cass. civ. sez. lav. 1° luglio 1997, n. 5863

Istituti giuridici

Novità giuridiche