La causa estintiva di cui all’art. 162-ter cod. pen., presupponendo che il reato commesso sia procedibile a querela soggetta a remissione, non è applicabile al reato di atti persecutori commesso con minacce gravi e reiterate, che rientra tra le ipotesi di procedibilità a querela irrevocabile, ai sensi dell’art. 612-bis, comma quarto, cod. pen. (Fattispecie relativa al delitto di atti persecutori commesso prima dell’entrata in vigore del d.l. n. 148 del 2017, convertito nella legge n. 172 del 2017 che ha escluso l’applicabilità della causa estintiva per il delitto di cui all’art. 612-bis cod. pen.). Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14030 del 7 maggio 2020 (Cass. pen. n. 14030/2020)
La causa di estinzione del reato per condotte riparatorie di cui all’art. 162-ter cod. pen. è applicabile anche nel caso in cui il danno sia integralmente risarcito dalla compagnia assicuratrice dell’imputato, se sollecitata da quest’ultimo. (Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10107 del 16 marzo 2020 (Cass. pen. n. 10107/2020)
È inapplicabile in sede esecutiva la causa di estinzione del reato per condotte riparatorie di cui all’art. 162-ter cod. pen., a prescindere dal momento in cui tali condotte siano realizzate, giacché detta causa ha natura sostanziale ed il procedimento volto a verificarne la sussistenza, nel prevedere che siano sentiti l’imputato e la persona offesa, presuppone la pendenza del giudizio di cognizione e la presenza delle parti che possono interloquire sull’esito estintivo. Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43278 del 22 ottobre 2019 (Cass. pen. n. 43278/2019)
La richiesta di applicazione della causa di estinzione del reato per riparazione del danno prevista dall’art. 162-ter cod. pen., introdotto dall’art. 1 della legge 23 giugno 2017, n.103, è applicabile anche ai processi in corso alla data di entrata in vigore della predetta legge. (Nella specie, la Corte ha annullato con rinvio la sentenza che aveva omesso di considerare l’offerta reale effettuata dall’imputato nel giudizio d’appello, dopo l’entrata in vigore dell’istituto). Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27624 del 20 giugno 2019 (Cass. pen. n. 27624/2019)
La richiesta di applicazione della causa di estinzione del reato per la riparazione del danno, prevista dall’art. 162-ter cod. pen., introdotto dall’art. 1 della legge 23 giugno 2017, n.103, può essere formulata anche nel giudizio di legittimità, ferma l’esclusione, in tal caso, della possibilità di chiedere la fissazione di un termine per provvedere alla condotta riparatoria. (In motivazione la Corte ha chiarito che, in sede di legittimità, l’applicazione di detta causa estintiva può essere richiesta sulla base di documentazione comprovante l’esistenza di condotte riparatorie già perfezionatesi). Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31994 del 12 luglio 2018 (Cass. pen. n. 31994/2018)
La richiesta di applicazione della causa di estinzione del reato per la riparazione del danno, prevista dall’art. 162-ter cod. pen., introdotto dall’art. 1 della legge 23 giugno 2017, n.103, è applicabile anche ai processi in corso alla data di entrata in vigore della predetta legge e nei quali il pagamento delle somme sia stato effettuato prima di detta vigenza, ma può essere valutata nel giudizio di legittimità sempre che non siano necessari nuovi accertamenti in fatto. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto l’applicabilità in astratto dell’istituto di favore – escluso in concreto – al delitto di atti persecutori, solo successivamente eliminato dal novero dei reati ai quali è applicabile la predetta causa di estinzione con disciplina legislativa irretroattiva perchè sfavorevole).
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La causa estintiva del reato per condotte riparatorie di cui all’art. 162-ter cod. pen., presuppone condotte restitutorie o risarcitorie spontanee e non coartate, nonché destinate definitivamente ad incrementare la sfera economica e giuridica della persona offesa. (Nella specie, la Corte ha ritenuto che non ricorresse la predetta causa estintiva in quanto l’imputato aveva versato somme a titolo di risarcimento perché costretto dall’efficacia esecutiva della sentenza di secondo grado, senza però aver fatto acquiescenza ai capi civili della sentenza, e, pertanto, solo in via provvisoria e con diritto alla ripetizione in caso di esito favorevole dell’impugnazione svolta in sede di legittimità). Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21922 del 17 maggio 2018 (Cass. pen. n. 21922/2018)
La richiesta di applicazione della causa di estinzione del reato per la riparazione del danno, prevista dall’art. 162-ter cod. pen., introdotto dall’art. 1 della legge 23 giugno 2017, n.103, può essere formulata anche nel giudizio di legittimità, ferma l’esclusione, in tal caso, della possibilità di chiedere la fissazione di un termine per provvedere alla condotta riparatoria. (In motivazione la Corte ha chiarito che, in sede di legittimità, l’applicazione di detta causa estintiva può essere richiesta sulla base di documentazione comprovante l’esistenza di condotte riparatorie già perfezionatesi). Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8182 del 20 febbraio 2018 (Cass. pen. n. 8182/2018)