Art. 164 – Testo Unico Enti Locali

(D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 - Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali - TUEL)

Caratteristiche del bilancio

Articolo 164 - testo unico enti locali

1. L’unità di voto del bilancio per l’entrata è la tipologia e per la spesa è il programma, articolato in titoli.
2. Il bilancio di previsione finanziario ha carattere autorizzatorio, costituendo limite, per ciascuno degli esercizi considerati:
a) agli accertamenti e agli incassi riguardanti le accensioni di prestiti;
b) agli impegni e ai pagamenti di spesa. Non comportano limiti alla gestione le previsioni riguardanti i rimborsi delle anticipazioni di tesoreria e le partite di giro. (1)

Articolo 164 - Testo Unico Enti Locali

1. L’unità di voto del bilancio per l’entrata è la tipologia e per la spesa è il programma, articolato in titoli.
2. Il bilancio di previsione finanziario ha carattere autorizzatorio, costituendo limite, per ciascuno degli esercizi considerati:
a) agli accertamenti e agli incassi riguardanti le accensioni di prestiti;
b) agli impegni e ai pagamenti di spesa. Non comportano limiti alla gestione le previsioni riguardanti i rimborsi delle anticipazioni di tesoreria e le partite di giro. (1)

Note

(1) Il presente articolo è stato così sostituito dall’art. 74, D.Lgs. 23.06.2011, n. 118, così come inserito dall’art. 1, comma 1, D.Lgs. 10.08.2014, n. 126, con decorrenza dal 12.09.2014. Si riporta di seguito il testo previgente:
“1. L’unità elementare del bilancio per l’entrata è la risorsa e per la spesa è l’intervento per ciascun servizio. Nei servizi per conto di terzi, sia nell’entrata che nella spesa, l’unità elementare è il capitolo, che indica l’oggetto.
2. Il bilancio di previsione annuale ha carattere autorizzatorio, costituendo limite agli impegni di spesa, fatta eccezione per i servizi per conto di terzi.
3. In sede di predisposizione del bilancio di previsione annuale il consiglio dell’ente assicura idoneo finanziamento agli impegni pluriennali assunti nel corso degli esercizi precedenti.”.

Massime

Non sussiste la violazione del principio di correlazione, tra accusa e sentenza, qualora, ancorché non formalmente contestata nel capo di imputazione, sia ritenuta in sentenza l’ipotesi aggravata del reato di falso in atto pubblico, ex art. 476, comma secondo, cod. pen., purché la natura fidefacente dell’atto considerato falso sia stata chiaramente indicata “in fatto” ed emerga inequivocamente dalla tipologia dell’atto oggetto del falso. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto che non potevano esserci dubbi sull’effettiva contestazione del reato in forma aggravata poichè nelle sentenze di primo e secondo grado i giudici di merito avevano qualificato il bilancio comunale come atto pubblico fidefacente). (Corte di Cassazione Sezione 5 Penale Sentenza 19 luglio 2018 n. 33843)

Il riscatto anticipato è infatti istituto tipico del vecchio ordinamento, strettamente collegato alla possibilità, per l’Ente, di optare per una gestione diretta del servizio che, seppure non esplicitamente abrogato dal decreto delegato (anche perché il regio decreto n. 2578 del 1924 riguardava tutti i servizi pubblici assunti dai Comuni e non soltanto la distribuzione del gas), non può più avere cittadinanza nel nuovo assetto normativo, non essendo fra l’altro compatibile con un rapporto di durata limitato e definito esplicitamente come “contrattuale”. (Consiglio di Stato Sezione 5 Sentenza 14 giugno 2004 n. 3823)

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