I monopattini elettrici, come tutti i veicoli circolanti su strada, dovrebbero essere regolati in forza di una serie di disposizioni inserite all’interno del Codice della strada. È ancora in corso di svolgimento la sperimentazione transitoria e si ritiene che la via maestra da seguire sia quella di una regolamentazione organica della micromobilità elettrica da sviluppare alla luce dei dati raccolti a livello empirico.
Già in un mio precedente articolo, che potete leggere cliccando qui, avevo affrontato il tema della regolamentazione della mobilità “sostenibile” ma, si sa, le novità non finiscono mai.
Infatti, alla Camera dei Deputati, in Commissione Trasporti, si è tornati a discutere di monopattini elettrici. Il progetto di legge titolato Disposizioni in materia di circolazione dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica in discussione il 15 aprile scorso si pone come obiettivo l’eliminazione di molte criticità nate dal sovrapporsi di diverse normative. La proposta di legge vuole quindi dettare una serie di norme in materia di circolazione dei monopattini elettrici che siano il più organiche possibile, ma anche inevitabilmente transitorie in attesa di una legislazione organica e definitiva da collocare all’interno del codice della strada.
A breve potremmo quindi doverci confrontare con nuovi limiti alla circolazione dei monopattini elettrici: divieto per i minori, casco obbligatorio, stop dopo il tramonto elimiti di velocità e alla circolazione su strada.
I dubbi per un Codice della strada a misura di mobilità “sostenibile”
La sperimentazione introdotta dalla legge di Bilancio 2019 e regolata dal Decreto del Ministro delle Infrastrutture del 4 giugno 2019 ha presto avuto bisogno di integrazioni, arrivate un anno dopo (articolo 33-bis del decreto legislativo n. 162/2019) equiparando questi mezzi alle bici. Ma all’atto pratico l’equiparazione ha lasciato molti dubbi.
Nel corso dei lavori sulla riforma del Codice della strada in commissione Trasporti alla Camera, si sta cercando di mandare avanti i disegni di legge presentati per chiarire le regole sui monopattini elettrici, almeno fino alla fine della sperimentazione in corso, che dovrebbe essere in scadenza e riguarda anche monowheel, hoverboard e segway.
Monopattini: le novità del DDL in discussione
Di qui il Disegno di legge C-2675, su cui la commissione ha iniziato a discutere lo scorso giovedì 15 aprile, mentre al Senato era stato appena presentato un ulteriore disegno (S-2140).
In sintesi, le novità più importanti:
- velocità massima e dove circolare: le principali novità rispetto alle norme vigenti riguardano la riduzione della velocità massima su strada che i monopattini elettrici potranno raggiungere, con il limite massimo fissato a 20 km/h. Si stabilisce, inoltre, che i monopattini possano circolare solo sulle strade urbane con un limite di velocità di 30 km e, dunque, sulle strade con una circolazione veicolare ridotta, oltre che sulle piste ciclabili.
- divieto di utilizzo per i minorenni: si prevede che i monopattini possano essere condotti solo da maggiorenni;
- stop alla circolazione dopo il tramonto;
- divieto di sosta sui marciapiedi per i monopattini elettrici con relative sanzioni, che possono comprendere anche la rimozione del mezzo. Il Codice della strada, con il combinato disposto degli articoli 45 e 158, comma 1, lettera h), già prevede il divieto di sosta per tali veicoli ma, ciò nonostante, proprio alla luce dei numerosi monopattini elettrici, in alcuni casi vere e proprie « flotte », che sostano indisturbati sui marciapiedi, ostruendone il passo, e del fatto che gli agenti della polizia municipale non adottano alcun provvedimento volto a sanzionare tale comportamento, si è ritenuto di inserire una disposizione esplicita che elimina ogni possibilità di dubbio interpretativo;
- casco obbligatorio e utilizzo del giubbotto catarifrangente.
Le indicazioni del Parlamento europeo
Il Parlamento europeo con 654 voti a favore 30 contrari e 9 astensioni ha approvato una relazione sulla sicurezza stradale, parte del pacchetto sugli standard comunitari dei controlli tecnici, che prevede l’aumento dei controlli periodici per i veicoli, inclusi i nuovi mezzi elettrici come scooter, monopattini e monoruota, lo stanziamento di più fondi per la manutenzione stradale il sostegno allo sviluppo delle tecnologie finalizzate alla sicurezza.
La relazione sottolinea la preoccupante diminuzione del numero di controlli su strada dei veicoli commerciali e l’aumento dei tagli ai bilanci nazionali per l’applicazione della sicurezza stradale.
I dati relativi al 1° trimestre del 2021
Nel nostro Paese vi è una carenza strutturale di investimenti in materia di sicurezza stradale. A quanto pare rimangono esclusi anche dall’ormai noto alle cronache PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione Europea per il post pandemia. Data questa situazione, non stupiscono i dati allarmanti registrati con riguardo al numero di incidenti stradali. Recentemente, l’ASAPS (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale) ha diffuso un report secondo il quale nel primo trimestre 2021, i ciclisti morti in incidenti stradali sono stati 44, contro i 37 dello stesso periodo del 2019 e i 33 del 2018. Il dato va letto alla luce del crollo complessivo degli incidenti con lesioni a persone dovuto alle restrizioni per l’emergenza Covid19. Ma, d’altro canto l’emergenza ha fatto sì che nelle aree urbane molti abbiano abbandonato i mezzi pubblici per muoversi con monopattini e bici.
Per interrompere questo trend negativo, appare quindi opportuno regolamentare una volta per tutte la circolazione dei monopattini elettrici. Avere a disposizione una normativa chiara, completa e definitiva consentirà infatti certamente di ridurre le infrazioni e di limitare le occasioni di rischio.