Il prezzo della benzina rappresenta una questione di grande importanza per ciascun automobilista.
Il costo del carburante, infatti, ha un impatto non indifferente su tutti i viaggi, siano essi di piacere o di lavoro.
Spesso, in via del tutto ignorante, si accolla ai gestori delle stazioni di servizio l’aumento repentino del costo della benzina. Niente di più sbagliato!
Il prezzo del carburante dipende da una serie di fattori che prescindono totalmente dal libero arbitrio dei gestori delle stazioni di servizio.
Vediamo quindi nel dettaglio quali sono le variabili che influenzano e compongono il prezzo della benzina:
1. Costo della materia prima sottoposto alla quotazione Platts;
2. Le accise (che sono fisse);
3. L’iva (aliquota del 22%);
4. Il margine lordo.
S&P Global Platts è il principale fornitore di informazioni, prezzi di riferimento e analisi per i mercati dell’energia e delle materie prime. Stabilisce il prezzo a cui le raffinerie possono vendere una determinata quantità di benzina sulla base della domanda e dell’offerta in un determinato giorno e area geografica.
Ma il prezzo della materia prima è il fattore che incide in maniera meno rilevante sul costo del carburante. Ciò che più grava sulla questione è infatti la tassazione. Nel dettaglio, l’iva con l’aliquota del 22% e le accise. Le accise sono imposte fisse dovute allo Stato che gravano sulla produzione e vendita di prodotti di consumo (come il carburante nel caso specifico).
Le accise rappresentano un terzo del prezzo del carburante sono costituite da imposte introdotte dai diversi governi al fine di finanziare obiettivi ben precisi.
Di seguito l’elenco completo delle accise sui carburanti, a cui si aggiunge l’Iva al 22%.
Valore in € | Causa dell’accisa | |
---|---|---|
1. | 0,000981 | finanziamento per la guerra d’Etiopia (1935-1936) |
2. | 0,00723 | finanziamento della crisi di Suez (1956) |
3. | 0,00516 | ricostruzione dopo il disastro del Vajont (1963) |
4. | 0,00516 | ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze (1966) |
5. | 0,00516 | ricostruzione dopo il terremoto del Belice (1968) |
6. | 0,0511 | ricostruzione dopo il terremoto del Friuli (1976) |
7. | 0,0387 | ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia (1980) |
8. | 0,106 | finanziamento per la guerra del Libano (1983) |
9. | 0,0114 | finanziamento per la missione in Bosnia (1996) |
10. | 0,02 | rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004) |
11. | 0,005 | acquisto di autobus ecologici (2005) |
12. | 0,0051 | terremoto dell’Aquila (2009) |
13. | da 0,0071 a 0,0055 | finanziamento alla cultura (2011) |
14. | 0,04 | emergenza immigrati dopo la crisi libica (2011) |
15. | 0,0089 | alluvione in Liguria e Toscana (2011) |
16. | 0,082 (0,113 sul diesel) | decreto “Salva Italia” (2011) |
17. | 0,02 | terremoto in Emilia (2012) |
Il margine lordo misura la differenza tra il prezzo di vendita, le tasse e il costo della materia. Tale componente va a remunerare tutti gli oneri relativi ai passaggi della filiera. Solo su questa componente (pari a meno del 10% del prezzo del carburante) il gestore può modificare il prezzo presso la stazione di servizio.
In conclusione, il prezzo finale del carburante alla stazione di servizio si compone di una parte fiscale costituita dall’accisa e dall’iva e pesa per più della metà sul costo della benzina, il margine lordo che grava per appena il 10% e la restante parte costituita dalla componente industriale che rappresenta il costo della materia prima.