Cosa cambia a partire dal 1° marzo?
Avere i figli a carico dà diritto, tradizionalmente, ad alcune agevolazioni fiscali che, tuttavia, a partire dal 1° marzo vengono ridimensionate. Con l’introduzione dell’assegno unico ed universale per i figli, infatti, spariscono dalla busta paga le detrazioni per i “figli a carico”, che vengono quindi inglobate nella nuova misura.
A partire dal 1° marzo 2022 ci sarà quindi un doppio regime per le detrazioni fiscali:
– per il periodo dal 1° gennaio al 28 febbraio 2022 vengono ancora riconosciute le detrazioni previste per i figli a carico, a prescindere dalla loro età;
– dal 1° marzo 2022 in poi si applica esclusivamente l’assegno unico universale per i figli fino a 21 anni di età, e, viceversa, soltanto le detrazioni fiscali per i figli over 21 che non sono coperti dall’assegno.
In concreto, dal 1 marzo 2022 il carico fiscale dei figli conviventi e minori di 21 anni servirà solo alla detrazione, in sede di dichiarazione dei redditi, delle spese sostenute relative a: istruzione, sport, sanità, trasporto pubblico.
Il risultato è uno sconto sull’IRPEF dovuta, in misura pari al 19% della spesa sostenuta. È indifferente il carico fiscale per avere diritto all’intera detrazione. In sintesi, restano le detrazioni per il coniuge e per gli altri familiari a carico del contribuente, che non abbiano redditi propri superiori a 2.840,50 € all’anno, che quindi continueranno ad essere applicate dal datore di lavoro, o dall’ente pensionistico, in qualità di sostituto d’imposta, su base mensile.
Discorso diverso per l’assegno unico: il beneficio spetta ad entrambi i genitori al 50% o, se in accordo, nella misura pari al 100% per il genitore richiedente la misura.
A decorrere dall’applicazione dell’assegno unico saranno abrogate sia la maggiorazione della detrazione per i figli a carico con meno di 3 anni di età, sia quelle che prevedono un incremento della detrazione in caso di almeno 4 figli a carico (essendo prevista in tal caso un apposito aumento dell’assegno unico e universale).
Detrazioni per figli over 21
Poiché l’assegno unico è riconosciuto solo per i figli fino a 21 anni, si conservano, e restano applicabili le detrazioni per i figli a carico dai 21 anni in su non ancora economicamente indipendenti, per i quali la detrazione fiscale è riconosciuta quando:
- hanno un’età compresa tra i 21 ed i 24 anni e il loro reddito annuo non supera i 4.000 € annui;
- hanno un’età superiore a 24 anni e un reddito annuo fino a 2.840, 51€.
Detrazioni per figli disabili
I limiti di età e di reddito non operano per i figli disabili per i quali l’assegno unico universale si cumula con le detrazioni già previste.
Perciò, per i figli disabili di età pari o superiore a 21 anni, a partire dal marzo 2022 i genitori avranno diritto, congiuntamente, sia alla detrazione applicata dal datore di lavoro in busta paga sia all’assegno unico. Il regime è stato confermato dall’Agenzia delle Entrate e dall’INPS.
Detrazioni figli studenti di atenei privati
Non sono poche le agevolazioni fiscali concesse ai contribuenti che hanno figli che studiano all’Università. Dalle tasse di iscrizione ai libri, dalle spese di affitto per gli studenti fuori sede alla mensa scolastica.
Per chi ha figli che frequentano Atenei privati, per i quali sono state sostenute spese durante l’anno 2021, è possibile sfruttare la detrazione Irpef.
Il tetto massimo di spesa su cui recuperare il 19% di quanto pagato non è fisso ma variabile in funzione dell’Ateneo prescelto e della disciplina studiata. Per esempio, per i corsi riguardanti medicina, la detrazione è sulla spesa massima di 2.900 € per le Università del Mezzogiorno, Isole comprese. Sale a 3.100 € il tetto massimo per la detrazione spettante per figli che frequentano Atenei del Centro Italia ed arriva a 3.900 € per quelli del Nord.
Sempre per le stesse aree geografiche prima citate e di collocazione di questi Atenei privati, la soglia massima su cui calcolare il 19% è per Nord, Centro e Sud rispettivamente pari a 3.700 €, 2.900 € e 2.600 €. Per il Sud fino a 2.500 €, per il Centro 2.800 € e per il Nord 3.200 € è la soglia massima per l’area umanistica e sociale.
In definitiva, la normativa che regola l’assegno unico modifica le detrazioni per i carichi familiari facendo venire meno le detrazioni spettanti per i figli a carico che rientrano nel diritto di fruizione dell’assegno unico.
Vanno a decadere, quindi, le detrazioni per i figli fino a 21 anni di età che rientrano nell’attuazione del nuovo beneficio, e restano invece invariati i diritti per le detrazioni delle spese sostenute per i familiari a carico (anche per i figli) che accordano una detrazione/deduzione in dichiarazione dei redditi. Quindi, anche dopo l’introduzione dell’assegno unico si potrà ancora fruire delle detrazioni sulle spese sostenute per i figli a carico di qualsiasi età, come ad esempio quelle relative alle spese di istruzione, le spese mediche e sanitarie, le spese per l’abbonamento del trasporto pubblico, ecc.