La confisca obbligatoria prevista dall’art. 600-septies cod. pen. è applicabile soltanto ai delitti finalizzati alla tutela di minori vittime di abusi, e non anche al reato di cui all’art. 603-bis cod. pen. Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 54024 del 3 dicembre 2018 (Cass. pen. n. 54024/2018)
In tema di pedopornografia, dopo la modifica dell’art. 600-septies cod. pen., per effetto dell’art. 4 della legge 1 ottobre 2012, n. 172, che prevede la confisca obbligatoria delle cose che costituiscono il profitto o il prodotto del reato, deve ancora ritenersi ammessa la confisca facoltativa delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato sulla base dei principi generali contenuti nell’art. 240 cod. pen. (Fattispecie nella quale la S.C. ha confermato il rigetto della richiesta di restituzione dei sistemi informatici confiscati, ancorché bonificati mediante cancellazione dei file pedopornografici, in quanto il ricorrente non aveva censurato la prognosi di pericolosità sociale derivante dal possesso dei beni). Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5143 del 1 febbraio 2013 (Cass. pen. n. 5143/2013)
In relazione al delitto di divulgazione di materiale pedopornografico, la confisca dello stesso e degli apparecchi di qualunque tipo ad esso riferibili ha natura obbligatoria e va disposto anche nel caso di sentenza di patteggiamento o di proscioglimento per estinzione del reato, in quanto deve essere applicata non già la disciplina generale in tema di confisca prevista dall’art. 240 c.p. ma le specifiche disposizioni di cui agli artt. 600 ter e 600 septies c.p. Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 24054 del 12 luglio 2006 (Cass. pen. n. 24054/2006)
In relazione all’ipotesi delittuosa di cui all’art. 600 ter c.p., relativa alla produzione, distribuzione e divulgazione di materiale pedo-pornografico, è legittimo il sequestro probatorio del materiale osceno riguardante i minori allorché sussista l’esigenza di conservare la prova di immagini o filmati a contenuto pedo-pornografico, ovvero la prova della loro circolazione nella rete internet dei pedofili, attesa la pericolosità di tali condotte e anche nell’ottica della obbligatorietà della confisca dei suddetti corpi di reato prevista dalla disposizione di cui all’art. 600 septies c.p. Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10058 del 15 marzo 2005 (Cass. pen. n. 10058/2005)