Il giudice dell’esecuzione penale è funzionalmente incompetente a deliberare in tema di cose soggette a sequestro conservativo disposto a norma dell’art. 316 c.p.p.in quanto, a differenza del regime stabilito nell’abrogato codice di procedura penale, secondo il quale, dopo la sentenza irrevocabile, l’opposizione di qualsiasi interessato al sequestro conservativo e l’esame delle domande di restituzione costituivano materia di incidente di esecuzione da promuovere dinanzi al giudice penale, il codice di rito vigente attribuisce al passaggio in giudicato della condanna l’effetto di convertire automaticamente il sequestro conservativo in pignoramento, con la conseguenza che la competenza a giudicare domande di terzi intese a contestare il vincolo imposto sul bene è funzionalmente devoluta al giudice civile, dinanzi al quale la domanda va introdotta nelle forme dell’opposizione del terzo al pignoramento. Cass. pen. sez. I 17 ottobre 2001, n. 37579
In tema di sequestro conservativo, il passaggio in giudicato della sentenza di merito che abbia condannato l’imputato alle restituzioni o al risarcimento del danno in favore della parte civile cui abbia anche assegnato una provvisionale, non esclude, in thesi l’interesse della parte civile alla restaurazione del vincolo cautelare ove venga accolto il richiesto provvedimento demolitorio da parte della Corte Suprema, realizzandosi, proprio in forza del giudicato, la conversione del sequestro in pignoramento; così da far conseguire, senza la necessità di utilizzare ulteriori strumenti prodromici all’esecuzione, il soddisfacimento della pretesa, e da pervenire alla realizzazione pratica del diritto cautelato attraverso la trasformazione di esso in una più stabile posizione giuridica per effetto dell’automatismo che contrassegna la caducazione del sequestro ed il suo saldarsi al processo esecutivo. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto, dopo il passaggio in giudicato della sentenza di merito, non carente di interesse alla restaurazione del sequestro conservativo la parte civile che aveva impugnato il provvedimento di annullamento del vincolo adottato dal giudice del riesame). Cass. pen. sez. VI 11 maggio 1995, n. 5406