Art. 18 – Codice di Procedura Civile

(R.D. 28 ottobre 1940, n. 1443 - Aggiornato alla legge 26 novembre 2021, n. 206)

Foro generale delle persone fisiche

Articolo 18 - codice di procedura civile

Salvo che la legge disponga altrimenti (20, 27, 413, 444, 637, 661, 669 ter, 669 quater, 669 quinquies, 688, 825, 828, 831; 9, 161, 187 e 195 l. fall.), è competente il giudice del luogo in cui il convenuto ha la residenza o il domicilio (43, 2196 n. 4 c.c.), e, se questi sono sconosciuti, quello del luogo in cui il convenuto ha la dimora (139).
Se il convenuto non ha residenza, né domicilio, né dimora nello Stato o se la dimora è sconosciuta, è competente il giudice del luogo in cui risiede l’attore (142, 143).

Articolo 18 - Codice di Procedura Civile

Salvo che la legge disponga altrimenti (20, 27, 413, 444, 637, 661, 669 ter, 669 quater, 669 quinquies, 688, 825, 828, 831; 9, 161, 187 e 195 l. fall.), è competente il giudice del luogo in cui il convenuto ha la residenza o il domicilio (43, 2196 n. 4 c.c.), e, se questi sono sconosciuti, quello del luogo in cui il convenuto ha la dimora (139).
Se il convenuto non ha residenza, né domicilio, né dimora nello Stato o se la dimora è sconosciuta, è competente il giudice del luogo in cui risiede l’attore (142, 143).

Massime

Il “forum destinatae solutionis” di cui alla seconda ipotesi dell’art. 20 c.p.c. (giudice del luogo in cui deve essere eseguita l’obbligazione dedotta in giudizio) non è invocabile, quale foro facoltativo in deroga a quelli di cui agli artt. 18 e 19 c.p.c., quando, per la natura della prestazione, esso comporterebbe l’attribuzione della competenza ad un numero indeterminato di giudici dello Stato, con pregiudizio dell’interesse del convenuto ad una definita predeterminazione della competenza in base a collegamenti fattuali non evanescenti ed arbitrari. (Fattispecie in cui il debitore-appaltatore si era impegnato al disormeggio del bacino galleggiante dell’Arsenale marittimo militare di Augusta ed al suo trasferimento presso altra sede non specificata, nonché al successivo ritrasferimento presso il porto di ormeggio originario). Cass. civ. sez. VI 8 novembre 2016, n. 22675

Ai fini della determinazione del giudice territorialmente competente, la certificazione anagrafica in ordine al luogo di residenza di un soggetto ha valore meramente presuntivo circa il luogo dell’effettiva dimora abituale, il quale è accertabile con ogni mezzo di prova.  Cass. civ. sez. lav. 28 aprile 2014, n. 9373

Ai fini della competenza territoriale, qualora sia convenuta una persona fisica, e si faccia riferimento al luogo del domicilio, che è criterio di collegamento rilevante sia ai fini dell’art. 18 c.p.c. che dell’art. 20 c.p.c. ed autonomo rispetto a quello della residenza, s’intende per domicilio il luogo in cui la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e dei suoi interessi, che non va individuato solo con riferimento ai rapporti economici e patrimoniali, ma anche ai suoi interessi morali, sociali e familiari, che confluiscono normalmente nel luogo ove la stessa vive con la propria famiglia; ne consegue che il domicilio è caratterizzato dall’intenzione di costituire in un determinato luogo il centro principale delle proprie relazioni familiari, sociali ed economiche. (Nella specie il convenuto aveva trasferito la residenza da Palermo a Cefalú, continuando a svolgere attività professionale nel capoluogo; la S.C, nel confermare la sentenza di merito, ha precisato che il trasferimento della residenza comporta la presunzione di trasferimento anche del domicilio, presunzione non superata dalla permanenza dello studio legale in Palermo, in mancanza di prova sia della persistente iscrizione nell’albo professionale di quella città, sia del carattere fittizio del trasferimento di residenza). Cass. civ. sez. III 8 marzo 2005, n. 5006

Non è sufficiente a vincere la presunzione legale di residenza cui danno luogo le risultanze dei registri anagrafici la prova che il domicilio è in luogo diverso da quello della residenza anagrafica, giacché il codice civile (art. 44 comma secondo) stabilisce una presunzione di coincidenza del luogo di domicilio con quello di residenza, non l’opposta presunzione di coincidenza della residenza effettiva con il luogo di effettivo domicilio, in difformità delle risultanze anagrafiche. Pertanto la prova di un domicilio diverso dalla residenza anagrafica, non essendo sufficiente a provare che quest’ultima è solo fittizia, individua solo un possibile foro alternativo, ma non sottrae la competenza al giudice del luogo della residenza. Cass. civ. sez. II, 8 settembre 1977, n. 3912.

In materia di concorrenza sleale attuata mediante commercializzazione di modelli contraffatti su di un sito “web”, la competenza per territorio spetta, ai sensi dell’art. 120, comma 6, del d.lgs. n. 30 del 2005, che è norma speciale rispetto all’art. 18 c.p.c., al giudice nella cui circoscrizione i fatti sono stati commessi, da individuarsi nel luogo di stabilimento dell’inserzionista (ove sia stato avviato il processo tecnico finalizzato alla visualizzazione dell’annuncio) ovvero, in alternativa, in quello in cui ha sede la società che gestisce il sito. Cass. civ. sez. VI 1 marzo 2017, n. 5254

In tema di violazioni del codice della strada, ove l’opposizione, in assenza di pregressa notifica dell’ordinanza ingiunzione, sia stata proposta avverso la cartella esattoriale, dalla quale non sia identificabile il luogo dell’illecito, trova applicazione, ai fini dell’individuazione del giudice competente, il foro generale delle persone fisiche ex art. 18 cod. proc. civ.  Cass. civ. sez. II 19 settembre 2014, n. 19801
Ai fini della competenza territoriale, la coincidenza tra il luogo di residenza e quello di domicilio del convenuto integra una presunzione semplice e, come tale, suscettibile di prova contraria, con la conseguenza che il foro territoriale può essere correttamente radicato nel luogo ove il convenuto abbia il domicilio effettivo, individuato in relazione allo svolgimento della parte più rilevante della sua attività economica e professionale. Cass. civ. sez. VI-I 18 aprile 2014, n. 9028

In tema di competenza per territorio, poiché l’impresa individuale non ha una soggettività giuridica diversa dalla persona del suo titolare, l’individuazione del giudice competente per l’emissione del decreto ingiuntivo va operata in base all’art. 18 c.p.c., con la conseguenza che l’opponente, quale convenuto sostanziale, ha l’onere di sollevare l’eccezione di incompetenza territoriale anche con riguardo al foro generale delle persone fisiche, dovendosi altrimenti ritenere tale eccezione come non proposta. Cass. civ. sez. VI 20 agosto 2012, n. 14571

In tema di controversie tra consumatore e professionista, l’art. 33, comma 2, lett. U, del c.d. Codice del Consumo (d.l.vo 6 settembre 2005, n. 206) va interpretato nel senso che la residenza del consumatore, cui la norma ha riguardo è quella che lo stesso ha al momento della domanda e non quella che egli aveva al momento della conclusione del contratto; tuttavia, il diverso giudice adito dal professionista può riconoscere la propria competenza, se accerti che lo spostamento di residenza del consumatore sia stato fittizio o reiterato e, perciò, compiuto per sottrarsi al radicamento della controversia. Cass. civ. sez. III 26 settembre 2008, n. 24257

In tema di competenza per territorio, con riferimento alla proposizione dell’azione di garanzia, poiché si ha garanzia propria quando la causa principale e quella accessoria abbiano lo stesso titolo, ovvero quando ricorra una connessione oggettiva tra i titoli delle due domande, e si configura invece la garanzia cosiddetta impropria quando il convenuto tenda a riversare su di un terzo le conseguenze del proprio inadempimento in base ad un titolo diverso da quello dedotto con la domanda principale, ovvero in base ad un titolo connesso al rapporto principale solo in via occasionale o di fatto, gli ordinari criteri di competenza territoriale, quali stabiliti dalla legge o contrattualmente indicati dalle parti, non rimangono derogati dalla chiamata in causa del soggetto da cui il chiamante pretenda di essere garantito a titolo diverso (garanzia impropria ) da quello dedotto in giudizio. (Poiché, nella specie, la domanda principale era fondata su di un contratto concluso a Genova, e quella di garanzia impropria dal convenuto proposta nei confronti del terzo chiamato, su di un distinto e autonomo contratto, concluso a Napoli, la S.C., in sede di regolamento di competenza avverso la sentenza del Tribunale di Genova che aveva dichiarato la propria competenza sulla domanda di garanzia, per averla invece qualificata come propria, ha dichiarato la competenza del Tribunale di Napoli sulla detta domanda di garanzia impropria ). Cass. civ., sez. , III, , 24 gennaio 2007, n. 1515

La domanda diretta a far valere il diritto alla restituzione di un bene consegnato in esecuzione di un contratto invalido o inefficace non ha natura reale, ma personale, per modo che il foro competente è quello generale delle persone fisiche (art. 18 c.p.c.) e non quello del luogo in cui si trova la cosa da restituire. Cass. civ. sez. II 28 giugno 2000, n. 8796

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