Art. 166 – Codice delle assicurazioni private

(D.lgs. 7 settembre 2005, n. 209)

Criteri di redazione

Articolo 166 - codice delle assicurazioni private

1. Il contratto e ogni altro documento consegnato dall’impresa al contraente va redatto in modo chiaro ed esauriente.
2. Le clausole che indicano decadenze, nullità o limitazione delle garanzie ovvero oneri a carico del contraente o dell’assicurato sono riportate mediante caratteri di particolare evidenza.

Articolo 166 - Codice delle assicurazioni private

1. Il contratto e ogni altro documento consegnato dall’impresa al contraente va redatto in modo chiaro ed esauriente.
2. Le clausole che indicano decadenze, nullità o limitazione delle garanzie ovvero oneri a carico del contraente o dell’assicurato sono riportate mediante caratteri di particolare evidenza.

Massime

Nel contratto di assicurazione sono da considerare clausole limitative della responsabilità, agli effetti dell’art. 1341 c.c. (con conseguente necessità di specifica approvazione preventiva per iscritto), quelle che limitano le conseguenze della colpa o dell’inadempimento o che escludono il rischio garantito, mentre attengono all’oggetto del contratto – e non sono, perciò, assoggettate al regime previsto dalla suddetta norma – le clausole che riguardano il contenuto ed i limiti della garanzia assicurativa e, pertanto, specificano il rischio garantito. (Nella specie – polizza stipulata da un’impresa edile in funzione della responsabilità civile verso terzi attinente all’esercizio della propria attività imprenditoriale -, la S.C. ha cassato la sentenza di merito che aveva ritenuto la non vessatorietà della clausola volta ad escludere la copertura assicurativa per i danni cagionati da agenti atmosferici, senza verificare se la disposizione negoziale fosse conosciuta o conoscibile dall’assicurato e da questi consapevolmente accettata, nonostante l’assicuratore non avesse adempiuto all’obbligo formale di redazione “con caratteri di particolare evidenza” del testo della clausola medesima, come previsto dall’art 166, comma 2, d.lgs. n. 209 del 2005). Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15598 del 11 giugno 2019 (Cass. civ. n. 15598/2021)

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