Art. 751 – Codice Civile

(R.D. 16 marzo 1942, n. 262 - Aggiornato alla legge 26 novembre 2021, n. 206)

Collazione del danaro

Articolo 751 - codice civile

La collazione del danaro donato si fa prendendo una minore quantità del danaro che si trova nell’eredità, secondo il valore legale della specie donata o di quella ad essa legalmente sostituita all’epoca dell’aperta successione (456).
Quando tale danaro non basta e il donatario non vuole conferire altro danaro o titoli dello Stato, sono prelevati mobili o immobili ereditari, in proporzione delle rispettive quote (725, 727).

Articolo 751 - Codice Civile

La collazione del danaro donato si fa prendendo una minore quantità del danaro che si trova nell’eredità, secondo il valore legale della specie donata o di quella ad essa legalmente sostituita all’epoca dell’aperta successione (456).
Quando tale danaro non basta e il donatario non vuole conferire altro danaro o titoli dello Stato, sono prelevati mobili o immobili ereditari, in proporzione delle rispettive quote (725, 727).

Massime

In tema di divisione ereditaria la collazione del denaro ricevuto in donazione dal “de cuius” soggiace al principio nominalistico con esclusione di qualsiasi rivalutazione, senza che possa tenersi conto del mutato potere d’acquisto della moneta. Cass. civ. sez. II, 17 ottobre 2019, n. 26486

In tema di successioni mortis causa la collazione del denaro si attua naturalmente per imputazione, sul presupposto necessario che si sia in precedenza proceduto ad un’operazione di divisione dell’asse ereditario, realizzandosi l’imputazione, appunto, attraverso un minor prelievo rispetto a quanto altrimenti spetterebbe pro quota al donatario sull’intero asse. Da ciò conseguono l’impossibilità di scindere logicamente i due momenti – quello della collazione e quello della formazione delle quote ereditarie spettanti a ciascun coerede – e perciò la necessità che la collazione si compia all’interno dell’operazione di divisione dell’asse ereditario. Cass. civ. sez. I, 8 settembre 2004, n. 18054

La collazione per imputazione è il modo normale della collazione delle donazioni di denaro tanto secondo l’art. 1025 del c.c. del 1865, quanto secondo l’art. 751 del c.c. vigente, mentre ha carattere eccezionale la collazione reale, la quale può avvenire allorché il denaro manchi o non sia sufficiente a che gli altri coeredi prelevino somme di ammontare pari a quello ricevuto dal donatario. In questa seconda ipotesi, peraltro, la collazione reale può essere esclusa allorché il donante abbia imposto al donatario l’onere di conferire in collazione il denaro donato, mediante imputazione e non in natura; onere perfettamente valido, dovendosi riconoscere al donante il potere e la facoltà di stabilire il modo di conferimento della disposta donazione. (Omissis). Cass. civ. sez. I, 26 marzo 1973, n. 836

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