Poiché la cappella funeraria non è che un sepolcro, non può ritenersi che la disposizione testamentaria con la quale si provvede alla sua manutenzione, senza alcuna modalità integrativa relativa alla celebrazione di riti di suffragio e di devozione, abbia fine di culto o di religione e possa dunque essere considerata alla stregua di una disposizione per l’anima. Cass. civ. sez. II, 3 agosto 1999, n. 8386
Ai sensi dell’art. 629 secondo comma c.c. le disposizioni a favore dell’anima si considerano un onere a carico dell’erede (o del legatario). I chiamati alla successione legittima in presenza di un legato siffatto hanno interesse alla identificazione degli eredi ai fini dei pagamenti periodici per stabilire a chi spetti il possesso dei beni oggetto della disposizione, anche in relazione all’adempimento dell’onere. Cass. civ. sez. II, 11 marzo 1972, n. 712