Art. 529 – Codice Civile

(R.D. 16 marzo 1942, n. 262 - Aggiornato alla legge 26 novembre 2021, n. 206)

Obblighi del curatore

Articolo 529 - codice civile

Il curatore è tenuto a procedere all’inventario dell’eredità (769 ss. c.p.c.), a esercitarne e promuoverne le ragioni, a rispondere alle istanze proposte contro la medesima, ad amministrarla, a depositare presso le casse postali o presso un istituto di credito designato dal tribunale il danaro che si trova nell’eredità o si ritrae dalla vendita dei mobili o degli immobili, e, da ultimo, a rendere conto della propria amministrazione (531; 263, 782 c.p.c.).

Articolo 529 - Codice Civile

Il curatore è tenuto a procedere all’inventario dell’eredità (769 ss. c.p.c.), a esercitarne e promuoverne le ragioni, a rispondere alle istanze proposte contro la medesima, ad amministrarla, a depositare presso le casse postali o presso un istituto di credito designato dal tribunale il danaro che si trova nell’eredità o si ritrae dalla vendita dei mobili o degli immobili, e, da ultimo, a rendere conto della propria amministrazione (531; 263, 782 c.p.c.).

Massime

Il curatore dell’eredità giacente, pur non essendo rappresentante del chiamato all’eredità, è legittimato sia attivamente che passivamente in tutte le cause che riguardano l’eredità, anche quando sia venuta meno la situazione di giacenza, per l’adempimento degli obblighi che attengono al periodo di gestione dell’eredità. Non può quindi considerarsi inesistente la notifica al curatore del ricorso per cassazione proposto dall’Agenzia dell’Entrate in un giudizio avente ad oggetto l’adempimento di obblighi di natura fiscale sorti durante il periodo di giacenza, anche se, dopo la pronuncia della sentenza di appello, sia intervenuta l’accettazione dell’eredità da parte dell’erede. Cass. civ. sez. V, 15 luglio 2009, n. 16428

Poichè, ai sensi dell’art. 529 c.c. il Curatore dell’eredità giacente, seppure non è un rappresentante in senso proprio del chiamato all’eredità, è legittimato sia attivamente che passivamente in tutte le cause che riguardano l’eredità e il cui svolgimento rientra negli scopi che la sua attività è destinata a realizzare in rapporto agli interessi che ne rappresentano il presupposto, costituisce valido atto interruttivo del decorso della prescrizione l’atto di citazione notificato – in una controversia relativa a diritti ereditari – al Curatore dell’eredità giacente. Cass. civ. sez. II, 16 marzo 2004, n. 5334

Il curatore dell’eredità giacente è legittimato a subentrare nei rapporti processuali pendenti, a tutela dell’eredità, fino al momento in cui il chiamato all’eredità, che non è nel possesso dei beni ereditari, dichiari di accettarla, e senza che l’efficacia retroattiva di detta accettazione incida sulla legittimazione ad causam esercitata medio tempore dal curatore. Cass. civ. sez. I, 5 luglio 1990, n. 7076

Il curatore dell’eredità giacente dispone di poteri originari e autonomi, che sono più ampi di quelli conferiti al semplice chiamato alla eredità, e che non incontrano se non quei limiti che sono espressamente stabiliti dalla legge o che risultano indirettamente dagli scopi che la sua attività è destinata a realizzare in rapporto agli interessi che ne costituiscono il presupposto. Il curatore dell’eredità giacente può pertanto esercitare le azioni possessorie a tutela dei beni ereditari. Cass. civ. sez. II, 6 marzo 1969, n. 727

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