Art. 2516 – Codice Civile

(R.D. 16 marzo 1942, n. 262 - Aggiornato alla legge 26 novembre 2021, n. 206)

Rapporti con i soci

Articolo 2516 - codice civile

Nella costituzione e nell’esecuzione dei rapporti mutualistici deve essere rispettato il principio di parità di trattamento.

Articolo 2516 - Codice Civile

Nella costituzione e nell’esecuzione dei rapporti mutualistici deve essere rispettato il principio di parità di trattamento.

Massime

Nell’ordinamento delle società cooperative attesa l’accentuata rilevanza dell’elemento personale che ad esse è propria e stante l’operatività della regola di buona fede nell’esecuzione di ogni rapporto contrattuale (ivi compresi quelli societari ) è da ritenersi vigente (già prima dell’espressa previsione nel testo dell’art. 2516 c.c. novellato dal D.L.vo 17 gennaio 2003, n. 6 ) un generale principio di parità di trattamento dei soci da parte della società, il quale da intendersi in senso relativo, e cioè come parità di trattamento dei soci che si trovino, rispetto alla società, in eguale posizione attiene al modo in cui la società, e per essa i suoi amministratori e rappresentanti, è tenuta a comportarsi, definendo una regola di comportamento per gli organi sociali, la cui violazione, ove in fatto accertata, ben può esporre gli amministratori a responsabilità, ai sensi dell’art. 2395 c.c. applicabile alle cooperative in virtù dell’art. 2516 (ora art. 2519 ) c.c. Cass. civ. sez. I, 2 aprile 2004, n. 6510

Gli atti contrattuali con i quali una società cooperativa trasferisca ad alcuni soci la proprietà di alloggi, da essa costruiti, a condizioni più favorevoli rispetto a quelle praticate (o che in futuro è prevedibile possano essere praticate ) ad altri soci non sono, per ciò stesso, affetti da nullità, sia perché non ogni anomalia di funzionamento del rapporto sociale si traduce, sol perché tale, in un vizio genetico del contratto di cessione dell’alloggio di per sé altrimenti valido (un simile vizio potendosi ravvisare solo quando quell’anomalia sia tale da recidere del tutto l’indispensabile nesso tra la causa mutualistica del rapporto societario e la causa sinallagmatica del contratto di scambio ), sia perché il principio di parità di trattamento, vigente nel sistema delle società cooperative già prima nella novellazione dell’art. 2516 ad opera del D.L.vo 17 gennaio 2003, n. 6, definisce una regola di comportamento per gli organi sociali, ma non è idoneo a riflettersi sulla validità dei singoli rapporti contrattuali per il cui tramite i singoli soci si assicurano la prestazione mutualistica loro fornita dalla cooperativa. Cass. civ. sez. I, 23 marzo 2004, n. 5724

 

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