Il concorso a sorte indetto da una società di distribuzione commerciale costituisce un’offerta al pubblico ai sensi dell’art. 1989 c.c., di contenuto aleatorio, soggetta alla disciplina dell’errore viziante di cui agli artt. 1427 e ss. c.c.; ne consegue che tale offerta è annullabile ove risulti che gli strumenti utilizzati per lo svolgimento del concorso siano affetti da errore, riconoscibile da parte del concorrente, tale da elidere in tutto o in parte l’alea posta a base del concorso stesso. (Nella specie, si trattava di un concorso a premi connesso alla vendita di un certo tipo di prodotto e consistente nella consegna di schede contenenti venti caselle, sotto alcune delle quali rimanevano celate le immagini dei premi, di modo che chi avesse scoperto quattro immagini uguali cancellando solo quattro caselle avrebbe vinto il premio. La S.C. ha ritenuto che la riconoscibilità delle caselle vincenti, dovuta ad un difetto di stampa delle schede, facesse venire meno l’alea insita nel contratto). Cass. civ., sez. , III 24 novembre 2009, n. 24685