Una prima riflessione inevitabile è che, tendenzialmente, il viaggio è per i nostri animali una fonte di forte stress e stanchezza. In caso di un trasloco o di un viaggio di lunga durata può essere importante che il nostro animale venga con noi, in altri casi forse gli faremmo un favore lasciandolo a casa. Se separarci dal nostro animale è impossibile, allora occorre prendere tutte le precauzioni necessarie per farlo sentire il più possibile a suo agio. Prima di partire è essenziale una visita veterinaria di check up dello stato di salute. Se l’animale è di natura ansiosa, si potrebbe concordare con il veterinario una terapia, anche omeopatica, per tranquillizzarlo durante il viaggio. Infine, per non suscitare nell’animale tensione inutile, non bisogna farsi cogliere impreparati dagli imprevisti, assicurandosi di avere sempre a portata tutto il necessario per pulire e mettere in sicurezza noi e chi ci circonda, come guinzaglio, museruola, trasportino, lettera e sacchetti igienici.
L’età dell’animale
Stando alle direttive della IATA, l’animale domestico deve avere almeno 8 settimane ed essere completamente svezzato prima del viaggio in aereo. Molto compagnie aeree, però, richiedono un età minima di 15 settimane per accettare un animale a bordo.
Il trasporto in stiva
Le regole variano a seconda della compagnia aerea, ma in generale gli animali da compagnia possono viaggiare in cabina (come bagaglio a mano) se la loro dimensione permette di tenerli sotto al sedile davanti. Se l’animale è più grande, invece, dovrà essere trasportato in stiva. Per trasportare un cane, un gatto o un altro animale da compagnia nella stiva del velivolo occorre prenotare in anticipo, dato che i posti disponibili sono limitati. A seconda del vettore l’animale verrà consegnato allo sportello del check-in o in un punto dedicato al drop-off dei bagagli in stiva.
Vaccinazioni e certificati
Il passaporto dell’animale deve contenere dati anagrafici, elenco di tutte le vaccinazioni e visite mediche effettuate dall’animale e, per alcune destinazioni, trattamenti contro l’echinococco multilocularis. Inoltre, alcuni Paesi, oltre al passaporto, richiedono un certificato vaccinale a parte e una certificazione sullo stato di salute. Per maggiori informazioni, occorre rivolgersi all’ambasciata del Paese in questione per ottenere il modello corretto per la certificazione. Anche il sito del governo italiano fornisce informazioni sulle norme di viaggio e consigli utili.
Importante: I Paesi extraeuropei accettano la vaccinazione antirabbica se effettuata da meno di un anno.
Requisiti del microchip
Per viaggiare, gli animali devono essere anche notati di microchip conforme alle norme ISO 11784/11785. Si tratta di un microchip non codificato di 15 cifre a una frequenza di 134,2 kHz. Se il microchip non è idoneo, il proprietario deve munirsi di uno scanner per microchip compatibile. Il codice del microchip deve essere comunicato a tutti gli enti sanitari e vaccinali, in Italia l’Anagrafe canina o felice o l’ASL competente.
Documenti del proprietario
Non solo gli animali da compagnia, ma anche i proprietari devono disporre dei documenti necessari per recarsi all’estero. Per viaggiare in Europa spesso basta una carta d’identità o un passaporto, per alcune destinazioni più remote possono servire visti o autorizzazioni di viaggio, come il visto per l’India o l’eTA per il Canada. Anche per richiedere un visto occorre un passaporto in corso di validità.
I viaggiatori italiani possono richiedere molti visti in maniera semplice in formato digitale. I visti elettronici vengono associati digitalmente al passaporto e non occorre presentare all’ambasciata per fare apporre il visto al passaporto. A seconda della destinazione, variano i costi e i requisiti del visto da richiedere. I due visti menzionati sopra, per esempio, presentano caratteristiche molto diverse tra loro, pur essendo entrambi visti digitale.
Nel caso del Canada, l’eTA non è un visto, ma un’autorizzazione al viaggio che viene associata direttamente al passaporto del viaggiatore e che ha una validità di ben 5 anni, durante i quali è possibile soggiornare in Canada per massimo 6 mesi.
Nel caso dell’India, invece, occorre richiedere un visto vero e proprio, con distinzioni nella tipologia da richiedere in base alla finalità del viaggio (turismo, affari, cure sanitarie). A causa della pandemia, il visto per l’India è valido 4 mesi, per un solo soggiorno di massimo 30 giorni, mentre in passato il periodo di validità era pari a un anno, con diversi limiti di permanenza in base al tipo di visto richiesto.
Pronti a partire? La valigia
Una volta esaurite le formalità burocratiche per potersi mettere in viaggio, non resta che preparare la valigia: non solo la nostra, ma anche quella per il nostro animale. Un piccolo kit di primo soccorso lo farà sentire a casa più velocemente in qualsiasi destinazione. Da mettere assolutamente in valigia sono il suo cibo abituale, i farmaci necessari ei suoi giochi preferiti.