Ricordiamo che oggi 4 gennaio l’Italia intera è in zona arancione, il 5 e il 6 si tingerà nuovamente di rosso. Ma quali saranno le misure in vigore dal 7 gennaio?
Il rapporto tra il numero dei positivi e il numero dei tamponi effettuati è nuovamente in rialzo e il Governo è già a lavoro per capire quali saranno le misure più idonee a riportare l’indice di trasmissibilità RT a valori più contenuti.
I dati relativi ai contagi all’alba del nuovo anno non sono per nulla promettenti e l’obiettivo è quello di evitare un nuovo picco.
A tal proposito, il Governo sta valutando due alternative:
- prorogare le misure attualmente in vigore fino al 15 gennaio. Questa ipotesi vedrebbe la nazione tutta in zona gialla ma con importanti restrizioni: bar e ristoranti chiusi e limitazioni sugli spostamenti tra regioni e comuni.
- tornare in zona gialla il 7 e 8 gennaio, in zona arancione il 9 e 10 gennaio. Successivamente, sulla base del numero dei contagi locali, si procederà con l’assegnazione dei colori regione per regione con restrizioni attinenti al livello di gravità.
Sempre in ragione dell’aumento dei contagi, l’esecutivo sta valutando la possibilità di abbassare di 0,25 le soglie valori di Rt (indice di trasmissibilità) che decretano il colore delle regioni.
L’ipotesi è quella di assegnare il colore arancione quando l’indice di trasmissibilità regionale Rt è superiore all’1 (invece dell’attuale 1,25) e compreso nell’intervallo di 1,25 e assegnare il colore rosso quando supera l’1,25 (invece dell’attuale 1,50).
Il rapporto tra positivi e tamponi effettuati è cresciuto del 6.7% rispetto allo scorso 23 novembre e quello che preoccupa gli esperti è che la curva possa risalire rapidamente. L’auspicio di tutti è quello di evitare una terza ondata. Saranno sufficienti le misure che il Governo adotterà nei prossimi giorni?