Il Garante per l’infanzia pubblica la lettera di buon inizio di anno scolastico

Mai come in questo periodo storico è necessario che tutte le istituzioni di ogni ordine e grado siano vicine ai ragazzi che, a causa di questa annosa pandemia, stanno perdendo in maniera irreparabile preziosissimi anni scolastici (in presenza) che costituiscono una delle più importanti palestre di vita.

Garlatti

Per questo, la Dott.ssa Carla Garlatti, garante per l’infanzia e per l’adolescenza (nonchè magistrato e Presidente del Tribunale dei Minorenni di Trieste), ha diramato attraverso il sito internet istituzionale, una lettera di buon inizio anno scolastico.
La Dott.ssa Garlatti ha sottilineato l’importanza delle piccole cose, riflettendo sul valore e sul peso che assumono anche le più consuete abitudini quotidiane quando si entra in uno stato di emergenza come quello generato dal Covid-19; per questo, esorta tutti a sfruttare quanto vissuto negli ultimi due anni per diventare più forti, più consapevoli, più maturi.
La Dott.ssa, in un importante passaggio della lettera, esorta, poi, i docenti scolastici ad assumere un atteggiamento ancor più umano nei confronti di una generazione che ha bisogno di stimoli, sostegno e comprensione per la quale il futuro è fortemente condizionato dall’influenza della pandemia
Al contempo invita gli studenti all’impegno nello studio e a far tesoro di tutto ciò che ruota attorno alla vita scolastica; un invito alla crescita culturale e non solo: a scuola è possibile stringere con coetanei e adulti rapporti non indifferenti che non devono essere dati per scontato dato il periodo storico che stiamo vivendo.
La lettera di augurio si conclude con una promessa verso tutti gli studenti assicurando di impegnarsi in prima persona affinchè la scuola risulti essere la più efficiente possibile e senza divari tra nord e sud.
A nostro parere un augurio opportuno, sincero, ben calibrato e soprattutto necessario dato lo sconforto che accomuna tutti gli studenti che, nonostante l’approccio alla normalità, sono intimoriti dalla minaccia di nuovi lockdown.
Dall’inizio della pandemia ad oggi, sono emersi in maniera piuttosto evidente tutti i problemi che incombono sul panorama didattico italiano. Problematiche che non hanno nulla a che vedere con la pandemia, in quanto hanno vita più lunga, ma che lo stato di emergenza ha evidenziato in maniera ancora più marcata.
Nonostante l’importanza attribuita alla scuola anche dall’art. 34 della nostra Costituzione, è emersa una carenza qualitativa delle strutture scolastiche ed è cresciuto il divario tra la media di istruzione europea e quella made in Italy: nel secondo trimestre 2020 il 62,6% delle persone di 25-64 anni risulta avere il diploma superiore (54,8% nel 2010); tale quota è inferiore alla media europea di 16 punti percentuali. Tra i giovani di 30-34 anni il 27,9% ha un titolo universitario o terziario (19,8% nel 2010) contro il 42,1% della media Ue27. Un made in Italy quindi che in questo caso non ci rende particolarmente orgogliosi.
Alla luce dei dati poco incoraggianti, non possiamo che accogliere con piacere l’invito diramato dalla Garante Garlatti che esorta tutti quanti a cogliere ogni sfaccettatura della vita scolastica rendendola migliore, auspicando che questa bella lettera sortisca qualche effetto anche negli uffici del Ministero dell’Istruzione.

Garlatti

Per questo, la Dott.ssa Carla Garlatti, garante per l’infanzia e per l’adolescenza (nonchè magistrato e Presidente del Tribunale dei Minorenni di Trieste), ha diramato attraverso il sito internet istituzionale, una lettera di buon inizio anno scolastico.
La Dott.ssa Garlatti ha sottilineato l’importanza delle piccole cose, riflettendo sul valore e sul peso che assumono anche le più consuete abitudini quotidiane quando si entra in uno stato di emergenza come quello generato dal Covid-19; per questo, esorta tutti a sfruttare quanto vissuto negli ultimi due anni per diventare più forti, più consapevoli, più maturi.
La Dott.ssa, in un importante passaggio della lettera, esorta, poi, i docenti scolastici ad assumere un atteggiamento ancor più umano nei confronti di una generazione che ha bisogno di stimoli, sostegno e comprensione per la quale il futuro è fortemente condizionato dall’influenza della pandemia
Al contempo invita gli studenti all’impegno nello studio e a far tesoro di tutto ciò che ruota attorno alla vita scolastica; un invito alla crescita culturale e non solo: a scuola è possibile stringere con coetanei e adulti rapporti non indifferenti che non devono essere dati per scontato dato il periodo storico che stiamo vivendo.
La lettera di augurio si conclude con una promessa verso tutti gli studenti assicurando di impegnarsi in prima persona affinchè la scuola risulti essere la più efficiente possibile e senza divari tra nord e sud.
A nostro parere un augurio opportuno, sincero, ben calibrato e soprattutto necessario dato lo sconforto che accomuna tutti gli studenti che, nonostante l’approccio alla normalità, sono intimoriti dalla minaccia di nuovi lockdown.
Dall’inizio della pandemia ad oggi, sono emersi in maniera piuttosto evidente tutti i problemi che incombono sul panorama didattico italiano. Problematiche che non hanno nulla a che vedere con la pandemia, in quanto hanno vita più lunga, ma che lo stato di emergenza ha evidenziato in maniera ancora più marcata.
Nonostante l’importanza attribuita alla scuola anche dall’art. 34 della nostra Costituzione, è emersa una carenza qualitativa delle strutture scolastiche ed è cresciuto il divario tra la media di istruzione europea e quella made in Italy: nel secondo trimestre 2020 il 62,6% delle persone di 25-64 anni risulta avere il diploma superiore (54,8% nel 2010); tale quota è inferiore alla media europea di 16 punti percentuali. Tra i giovani di 30-34 anni il 27,9% ha un titolo universitario o terziario (19,8% nel 2010) contro il 42,1% della media Ue27. Un made in Italy quindi che in questo caso non ci rende particolarmente orgogliosi.
Alla luce dei dati poco incoraggianti, non possiamo che accogliere con piacere l’invito diramato dalla Garante Garlatti che esorta tutti quanti a cogliere ogni sfaccettatura della vita scolastica rendendola migliore, auspicando che questa bella lettera sortisca qualche effetto anche negli uffici del Ministero dell’Istruzione.