Le restrizioni di viaggio legate al Covid-19, applicate dalle autorità pubbliche locali mirano a rendere il viaggio il più sicuro possibile, sia per i passeggeri che per i cittadini.
Le compagnie aeree applicano rigorosamente ogni regola, e questo sia per consentire ai passeggeri di essere al sicuro mentre sono a bordo, sia per evitare di trasportare passeggeri che non hanno i requisiti per l’ingresso nella loro destinazione di viaggio.
Ad esempio, in assenza di uno dei requisiti di volo legati al Covid-19 (tra tutti la mancanza di un tampone negativo nelle 48 ore precedenti al viaggio, la prova di vaccinazione avvenuta, l’ormai famoso Green Pass) o se ci si rifiuta di indossare una mascherina quando obbligatoria, l’imbarco può venire legittimamente negato.
D’altro canto, le restrizioni legate alla pandemia da Coronavirus che colpiscono i viaggiatori, ad esempio i lockdown locali e le zone in quarantena, sono considerate una circostanza straordinaria che non può gravare sulle spalle delle compagnie aeree.
Come sono cambiate le abitudini dei viaggiatori
Il coronavirus ha cambiato profondamente non solo le nostre abitudini di vita, ma anche il modo di viaggiare a cui tutti eravamo stati abituati prima che scoppiasse la pandemia. Oggi un viaggio non si prenota più con la leggerezza di un tempo perché i fattori e i rischi da tenere in considerazioni sono molteplici, dalla sicurezza personale alla situazione epidemiologica del Paese o della zona di destinazione, fino alle norme di comportamento anti-Covid da adottare in aereo.
Innanzitutto, chi si appresta a fare un viaggio è opportuno che si tenga costantemente aggiornato sulle normative in vigore nel Paese di destinazione e sulle linee guida nazionali o internazionali da rispettare sui velivoli ferme restando alcune regole di base che ormai tutti conosciamo, come ad esempio:
- indossare correttamente la mascherina in aeroporto e per tutta la durata del volo;
- il lavaggio frequente delle mani;
- l’utilizzo di gel igienizzante;
- il rispetto del distanziamento sociale;
- la sanificazione delle varie superfici, mediante spray o salviette specifici.
Pur nel rispetto dei protocolli covid-19 e delle normative nazionali e internazionali sulla sicurezza, può capitare di non poter partire perché, ad esempio, si è stati a contatto con una persona positiva.
Come chiedere il rimborso del biglietto aereo?
Le compagnie si sono adeguate all’emergenza e hanno adottato politiche di cancellazione più flessibili, che possono variare da operatore a operatore. Vediamo, in sintesi, le regole applicate più diffusamente:
- In caso di volo cancellato:
Se le normative in vigore, disposte dalle singole Autorità, non consentissero la partenza, il passeggero ha diritto a ricevere un rimborso totale del biglietto oppure un voucher di pari importo spendibile entro i 18 mesi successivi. Ciò che non è previsto è una compensazione pecuniaria (in aggiunta al valore del biglietto), poiché l’emergenza non è rientra nel controllo delle singole compagnie aeree, ma rappresenta una circostanza straordinaria.
Il prezzo del biglietto potrà essere interamente rimborsato. Poiché la cancellazione del volo non dipende da cause imputabili al vettore, non si applica la compensazione pecunaria aggiuntiva prevista dall’articolo 5 del Regolamento numero 261 del 2004 che regola i casi di cancellazione, negato imbarco e ritardo prolungato.
L’alternativa che viene offerta da molte compagnie aeree è la prenotazione del primo volo successivo disponibile.
- In caso di contagio:
Anche chi è impossibilitato a partire perché è risultato positivo al Covid-19 o perché è stato a contatto con una persona positiva per cui è stata disposta nei propri confronti la quarantena ha diritto di ricevere il rimborso nella medesima forma sopra descritta.
La procedura per la richiesta di rimborso
Per richiedere il rimborso è necessario inviare la relativa richiesta alla compagnia aerea o al tour operator che ha gestito la prenotazione. Solitamente, se il volo è stato annullato si riceve una email con le istruzioni per compilare il modulo di rimborso. Se invece si è impossibilitati a partire bisogna chiamare i contact center dedicati per farsi assistere.
La richiesta di rimborso va inviata direttamente alla compagnia aerea, oppure all’agenzia di viaggio o al tour operator (nel caso, ad esempio, di viaggi di gruppo o gite scolastiche).
In caso di rimborso negato, se è stato infranto il Reg (CE) 261/04, è possibile inviare un reclamo all’ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, dopo 6 settimane dalla presentazione della richiesta.
Se nella procedura di rimborso la compagnia attua delle pratiche commerciali scorrette, bisogna invece rivolgerti all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
Se quindi i primi passaggi per richiedere il rimborso si dimostrano particolarmente agevoli, ci possono essere situazioni in cui è necessario farsi assistere da un avvocato, in modo da non vedere ostacolati ingiustamente i propri diritti di passeggeri.