Il cosiddetto bonus-malus è quel sistema attraverso il quale si stabilisce, annualmente, il costo della polizza RCA.
Tale meccanismo prevede che al soggetto assicurato venga attribuita una certa classe di merito in base ad una serie di requisiti. Tra questi, in primis, il numero degli incidenti registrati durante il periodo di validità della polizza. Le classi partono dalla numero 18 (la più alta e costosa) per arrivare alla numero 1, la classe più “meritevole” e di conseguenza la più economica.
In sostanza, l’assicurato viene premiato con un “bonus”, una classe di merito inferiore a quella originaria, qualora non si sia reso responsabile di un sinistro nel corso dell’anno precedente. Viceversa, il conducente viene penalizzato con un “malus”, ovvero con una scalata di due classi, nel caso in cui abbia causato un incidente. L’assicurato, di conseguenza, sarà obbligato a corrispondere un premio annuale maggiore al rinnovo della polizza. Nel caso in cui vengano causati più di un sinistro nell’anno corrente e nell’anno precedente e questi vengono caricati sull’attestato di rischio, il malus si applica come segue:
- -2 classi per il primo sinistro;
- -3 classi per i successivi.
Va precisato che il malus viene applicato solo laddove sia stata accertata la maggiore responsabilità del sinistro (oltre il 50%), mentre nel caso di concorso di colpa (responsabilità paritaria o inferiore al 50%) sarà solo segnalato nell’attestato di rischio del relativo contratto.
L’attestato di rischio è il documento che contiene la sintesi dello storico assicurativo dell’intestatario della polizza RC Auto/Moto. Ha una validità massima di cinque anni e qualora resti inutilizzato per più di cinque anni, l’assicurato si vedrà assegnata sulla nuova polizza la classe meno conveniente (la quattordicesima).
Grazie al processo di digitalizzazione del settore assicurativo, dal primo luglio 2015 l’attestato di rischio è diventato elettronico, ossia consultabile esclusivamente online. Questa nuova formula consente agli assicurati di reperire il documento sul portale della propria compagnia, che ha l’obbligo di caricarlo almeno trenta giorni prima della scadenza della polizza – così come stabilito dal regolamento sulla dematerializzazione introdotto dall’IVASS (l’Authority che vigila sul settore delle assicurazioni).
In caso di sinistro, dicevamo, la penalizzazione del premio e il declassamento nella classe di merito si verificherà soltanto quando la somma della responsabilità dei sinistri paritari presenti sull’attestato di rischio negli ultimi 5 anni supera il 51% di colpa.
Per fare un esempio, se si viene coinvolti in 2 incidenti, uno con il 20% di colpa e l’altro con il 25% di colpa, il malus non scatterà.
Come evitare il malus?
In che modo l’assicurato può evitare l’aumento del premio assicurativo in seguito all’applicazione del malus? Questa possibilità è offerta dalla stipula del bonus protetto; si tratta di una clausola offerta da diverse compagnie assicurative che permette, al primo incidente con colpa, di conservare la classe interna della compagnia precedentemente maturata. Dunque, l’assicurato si tutela da un rincaro del premio, a fronte del pagamento di un piccolo sovrapprezzo all’atto dell’acquisto della polizza, che varia in base alla classe di merito e alla città di residenza dell’assicurato.
Questa clausola presenta tuttavia un limite e cioè funziona solo se si decide di restare fedeli alla propria compagnia assicurativa, poiché si conserva solo la classe di merito interna, mentre la classe “pubblica” risentirà dell’incidente.
Un secondo metodo per evitare il malus è il riscatto del sinistro. Si tratta dell’unica procedura che consente di mantenere invariata la classe di assegnazione denunciando ugualmente l’incidente all’assicurazione. Tale procedimento prevede che in caso di sinistro, l’indennizzo sarà rimborsato dallo stesso assicurato: il richiedente si deve rivolgere alla CONSAP (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici) che avrà il compito di stabilire l’ammontare del danno. L’importo dovrà essere versato tramite bonifico bancario al conto corrente indicato dallo stesso ente. Successivamente la Concessionaria rilascerà all’assicurato un documento con cui quest’ultimo potrà chiedere il riscatto del sinistro al proprio assicuratore.
Va detto però che gli incidenti che consentono di fare ricorso a questa particolare procedura sono solo quelli liquidati tramite indennizzo diretto, ovvero tramite quel procedimento che consente al danneggiato di rivolgersi direttamente alla propria compagnia assicurativa. Non sono quindi riscattabili:
- i sinistri senza urto;
- i sinistri in cui siano coinvolti più veicoli responsabili;
- i sinistri avvenuti con un veicolo straniero.
Bonus malus e premio
La classe di merito è fondamentale per stabilire la tariffa annuale che l’assicurato deve pagare per il proprio veicolo.
Il premio assicurativo dipende però anche da altri fattori. Infatti, aumenti o riduzioni della rata assicurativa sono correlati alla località di residenza dell’assicurato. Solitamente si paga di più nelle zone dove è più alto il tasso di sinistri come ad esempio in alcune città della Campania, della Puglia, della Calabria e della Romagna (secondo dati IVASS).
Ulteriori parametri importanti, sempre relativi all’assicurato, sono l’età e gli anni di anzianità di guida. I più giovani pagano infatti un premio RC Auto più alto rispetto agli assicurati più esperti, perché considerati più a rischio di incidenti a causa della poca esperienza alla guida.
Per quanto riguarda il veicolo, un mezzo immatricolato di recente viene considerato essere meno a rischio di uno più datato, in quanto quello nuovo è più sicuro ed efficiente.
Inoltre, sulla determinazione dei premi incidono:
- la cilindrata, i motori di cubatura più piccola che pagano importi minori;
- l’alimentazione, le auto diesel che pagano di più perché soggette – statisticamente – a percorrenze maggiori.
Verso l’abolizione del bonus malus?
Il bonus-malus potrebbe essere abolito in quanto tale sistema è stato bocciato sia da Ivass che da Ania (l’associazione che rappresenta le compagnie assicurative) che ritengono la formula del bonus malus superata. In parte perché si basa su un solo fattore – il numero di sinistri – e in parte perché tale meccanismo pare non svolgere più una funzione educativa, ovvero quella di premiare e incentivare i comportamenti corretti.
In effetti, sembrerebbe che la differenziazione del rischio in base a questo sistema non funzioni più, considerato che grazie alla legge Bersani è possibile che uno stesso nucleo famigliare abbia accesso alla classe di merito del guidatore più virtuoso con la conseguenza che nel 2019 l’84% degli automobilisti si trovava nella prima classe (quella più vantaggiosa) sebbene il numero di sinistri sia rimasto elevato.
La conseguente legittima preoccupazione è come il bonus malus verrà sostituito. Il Parlamento sta esaminando una proposta di legge di riforma del settore assicurativo che prevede la predisposizione di un contratto base, con una sorta di prospetto che indichi tutte le voci che compongono il premio (costi fissi, garanzie accessorie, ecc.). Tuttavia, Assoutenti, l’associazione consumatori, lamenta che l’abolizione del bonus malus favorirà le imprese assicurative e farà lievitare il prezzo delle polizze.