Gradi di parentela e affinità

Il grado nell’ambito della parentela e dell’affinità indica il livello di vicinanza che sussiste tra soggetti tra cui vi è un legame. Il grado è inversamente proporzionale alla vicinzanza tra i soggetti: gradi maggiori indicano una vicinanza minore.

1. Introduzione generale sull’istituto della parentela

Ai sensi dell’art. 74 c.cla parentela è il vincolo tra le persone che discendono dalla stessa stirpe. Consiste, quindi, in un legame di sangue tra persone che hanno in comune la discendenza da uno stesso soggetto. Vi è legame di parentela sia che la filiazione si avvenuta all’interno di un matrimonio, sia che sia avvenuta al di fuori del matrimonio.
Il vincolo di parentela sussiste anche nel caso in cui il figlio è adottivo. L’unico caso in cui non sorge il vincolo di parentela è quello relativo all’adozione di persone di maggiore età.

2. Linee di parentela

L’art. 75 c.c. disciplina le linee di parentela che consistono in linea retta e linea collaterale.
Per linea retta si intende la linea di parentela in senso verticale, quindi figlio, genitore, nonni ecc.
Per linea collaterale, invece, si intende il legame intercorrente tra due persone che hanno in comune un ascendente, ma senza che si siano generati direttamente. In siffatta ipotesi troveremo, i fratelli, lo zio, il nipote ecc.

3. Gradi di Parentela per il codice civile

Ulteriore disciplina è prevista dal successivo art. 76 c.c. che prevede il computo del vincolo di parentela misurandolo per gradi, quindi per livelli di vicinanza nella discendenza.
Con riferimento alla linea retta il grado di parentela si calcola basandosi sul numero di generazioni. Padre e figlio, quindi, sono considerati parenti di primo grado, mentre nipote e nonno sono considerati parenti di secondo grado e cosi via.
Per la linea collaterale, invece, il grado di parentela si calcola dalle generazioni, salendo da uno dei parenti fino allo stipite comune e da questo discendendo all’altro parente senza calcolare lo stipite. Quindi, il grado di parentela tra fratelli corrisponde al secondo grado, calcolando le persone e togliendo lo stipite, che in questo corrisponde a figlio, padre, figlio. Zio e nipote sono parenti di terzo grado e i cugini sono parenti di quarto grado ecc.

4. Affinità

L’affinità è prevista dall’art. 78 c.c. e consiste nel determinare il grado di parentela tra un coniuge e i parenti dell’altro coniuge. L’affinità assume la stessa linea e lo stesso grado del vincolo che lega il coniuge ai suoi parenti e quindi, ad esempio, il genero e la nuora sono affini ai suoceri in linea retta di primo grado; i cognati sono affini in linea collaterale di secondo grado.
L’affinità non cessa con la morte del coniuge, nemmeno nei casi in cui non ci sia stata prole.
L’affinità, invece, cessa se il matrimonio viene dichiarato nullo o per alcuni effetti specialmente determinati dalla legge.

5. Limite di parentela

Tranne che per alcuni casi previsti dalle legge, ovvero per l’ipotesi del computo della parentela ai fini del matrimonio, o per il caso del computo della parentela ai fini della successione, così come previsto dall’art. 583 del codice civile, la legge non riconosce il vincolo della parentela oltre il sesto grado.

Tabella consuntiva

Parentelaè il vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipiteAffinitàè il vincolo tra un coniuge e i parenti dell’altro coniuge
GradoRapporto di parentela con il titolareGradoRapporto di affinità
1– Padre e madre;
– Figlio o figlia
1– Suocero o suocera del titolare;
– Figli del coniuge
2– Nonno e nonna;
– Nipoti (figli dei figli);
– Fratello o sorella.
2– Nonni del coniuge;
– Cognati.
3– Bisnonni;
– Pronipoti;
– Nipoti ( figlio del fratello);
– Zii.
3– Bisnonni del coniuge;
– Zii del coniuge.

Gradi di parentela ed affinità.